lunedì 26 febbraio 2024

ANNIVERSARIO

 

 


 i avvicina il 60° anniversario de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. Film super premiato, a lungo ammirato, disprezzato, dibattuto, discusso. All’epoca, 1964, il pubblico era abituato ai colossal americani in cui la figura di Cristo veniva presentato già nella sua ”nicchia” di beatitudine e di santificazione. Non era un uomo ma soltanto un Dio… E venne il Cristo di Pasolini che annullò le certezze dei tradizionalisti, cattolici e non; che esaltò quanti pensavano a un Cristo “anche” uomo , cattolici e marxisti. Ci fu certa stampa, anche quella moderata, che arrivò a scrivere “come può un marxista e in più omosessuale capire la figura di Cristo!” Come se per capire il messaggio evangelico bisogna essere bravi cristiani e (cosiddetti) “normali”. Che Italia! Certo, Pasolini sceglie quei passi significativi di Matteo che riguardano il carattere “rivoluzionario” del messaggio cristiano, soprattutto sociale. No, i buoni borghesi della messa domenicale non potevano accettarlo. A risentire oggi quelle parole ci si può anche domandare: che fine esse hanno fatto in questa società dei consumi? (contro cui Pasolini ebbe parole di fuoco) .

(Nelle foto: P.P.P. ed Enrique Irazoqui, il Cristo, nel 1964 nel 2015 all’Università lucana)


 

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