martedì 4 luglio 2023

GELATI

 

 

 

E’ tornata estate e torno a ricordare il gelataio della mia infanzia.

Pedalava per le vie di Rionero gridando “piangete, criature! piangete!” perché noi bambini, le sue ‘criature’, strappassimo a mamma almeno 2 lire per comprare un cono  piccolo di gelato. Quello  grande costava 3 lire, ma ci accontentavamo, dovevamo accontentarci  del piccolo per non diventare ‘cannarut’ (cioè golosi viziati) secondo la pedagogia familiare di allora.  Ma a noi bastava quel cono per provare  l’emozione  di una goduria, intensa pur se  breve, capace di  accenderci  di  allegria.  Preferivo crema e cioccolato,  anche perché l’alternativa era quasi inesistente.

C’era sempre qualche  altro bambino  come me in disparte con negli occhi un desiderio supplichevole. Gli facevo fare una leccatina e insieme sorridevamo.  Poteva capitare anche il contrario.   

(se non ricordo male, il gelataio si chiamava  Moretti, il nome l’ho dimenticato)

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