venerdì 23 giugno 2023

UN PANTALONE...

 


– Un tempo c’era il mondo contadino lucano. Allora quasi ogni  ragazza da marito aveva il fiato sospeso preoccupata di restare zitella. Una sciagura in quel mondo! Un marito  serviva ad evitare  una possibile vita in povertà  una volta rimasta sola al mondo. C’erano però due santi pronti a dissipare la sua ansietà: sant’ Antonio e san Giovanni. Erano utili in modo diverso. Al primo si ricorreva in qualsiasi giorno dell’anno, al secondo soltanto il 23 giugno,  giorno antecedente la festa del Decapitato.

Cosa faceva la ragazza preoccupata e sospirosa?   La sera del 23 prendeva un “fiore di san Giovanni”, cioè un cardo, lo bruciacchiava e lo poneva  sul davanzale della finestra al fresco della notte. All’alba del giorno dopo si precipitava a vedere il cardo: se era appassito  la tristezza entrava in lei per la remota speranza di trovare marito. Ma se alla luce delle stelle esso si era ravvivato, quasi rifiorito,  significava che prima o poi sarebbe arrivato un pantalone (allora i pantaloni li portavano soltanto gli uomini!). Si accendeva così una seconda curiosità. Lei scaldava un cucchiaio d’olio e lo versava in una bacinella d’acqua fredda. Dalla forma assunta dalla macchia oleosa desumeva il mestiere del sospirato marito. E siccome la curiosità è femmina, come dice impropriamente il detto popolare, lei voleva un terzo responso: durante la colata del liquido i suoi occhi lo scrutavano per vedere se si formava un filino d’olio staccato dalla macchia. Tale segno le assicurava l’efficienza sessuale dell’uomo da sposare. Che bello! Avrebbe avuto tanti figli, tutti benedetti da Dio! Ma…ma se tale filino appariva rigornfio in uno dei due estremi (qualcosa di simile ad uno spermatozoo) allora significava l’arrivo di un marito avaro. Sospirava, rassegnata.

Beh, non poteva  pretendere, neppure da san Giovanni, che  tutto fosse perfetto.

 

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