mercoledì 22 marzo 2023

LIBRI


Non è per niente drammatico ciò che sto facendo da qualche settimana: catalogo i libri della mia biblioteca e li ordino in scatoloni per donarli alla Biblioteca Nazionale di Potenza. Già in passato l’ho fatto in due riprese per un totale di circa 3000 volumi, tanto da creare un “Fondo Larotonda”. Perché lo faccio? L’età avanzata non mi permette più di sviluppare ulteriormente i miei molteplici interessi per poi fare dono dei suoi frutti agli studenti e a quanti hanno avuto e hanno fiducia nel mio sapere. Il quale mi ha sempre messo in guarda dall’apparire spocchioso, omologato e ipocrita. (“non portare il cervello all’ammasso, leggi leggi sempre”, mi diceva spesso Nonna). E questo, credetemi, è costato. Lo sapevo e ho pagato . Per tale motivo quando insegnavo all’Università ero esigente con quegli studenti di poche letture e di preparazione approssimativa.
I libri, anche quelli inquietanti, mi sono stati sempre di conforto e di resistenza al terribile. devastante conformismo e alla mancanza d’ironia verso iL mondo e verso se stessi.
Certo, lo ammetto, provo quell’ immancabile, sottile dispiacere proprio di ogni separazione amorosa. Lascio però ancora integro lo scaffale di “antropologia/cultura popolare” e "cinema", centro della mia vita intellettuale. E perché no, della mia esistenza.

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