E’ settembre e a lungo rimango in casa, volentieri. Mi piace respirare insieme a lei. Sento il suo respiro soprattutto di notte e anche quando le mani colgono il fresco delle sue pareti. Finalmente il sole si è fatto più bonario e ha smesso di farci ammutolire.
Il caldo non mi sveglia più di notte spezzando i miei sogni, a volte premonitori. E questo mi turbava un poco perché a me piace sognare, di notte, anche perché i sogni spesso anticipano la vita. Sono per questo superstizioso? Mai stato o forse non me ne sono reso conto.
Appeso ad una parete di casa c’è uno specchio: riflette qualche nuova ruga incisa dal sole sul mio viso abbronzato. Per questo debbo dire che è uno specchio infame? No, è uno specchio glorioso perché non mi fa illudere di poter disegnare ancora arcobaleni. Dovrei sentire una fitta nell’anima per colpa del tempo che passa? So che deve passare. E poi…tutto succede troppo in fretta, come l’estate torrida e a settembre si può anche pensare così…
Nessun commento:
Posta un commento