martedì 1 agosto 2023

LA ROSSA

 

FONTANA DEI LUPI - Cercavo frescura. Ma avvertivo anche qualcos’altro a spingermi fino a Fontana dei Lupi, nel bosco del Vùlture. Gli occhi hanno cercato la vecchia casupola bassa e bianca per confondersi tra i gelsi chiari. Sui muri l’umidità aveva disegnato nuvole strane. Ed io allora ragazzo non capivo. Ricordo che nella casupola c’era soltanto un lettuccio di paglia asciutta e un una scansìa, piccola credenza alleggerita dai tarli. La Rossa viveva là perché aveva cessato di credere nel mondo. Aveva 100 anni? Forse, chissà. Amava i cuori delle pigne e spesso ascoltava i lamenti dei fiori che non volevano appassire. Alla luna piena diceva di rendere sempre azzurri i getti delle fontane affinché gli uomini ripigliassero a sognare. Diceva di sciogliersi nei sorrisi dei ragazzi sempre ombrosi di desideri sempre nuovi. Spesso si fermava sul bordo del piccolo stagno per cogliere dal verde traditore dell'acqua cerchiata di silenzi i misteri sillabati del mezzogiorno. Quando in quell'acqua vedeva la biscia pronta a divorare la rana imprudente, lei ricacciava l'insidiosa con parole urlate. Con la mano fermava il vento quando il vento veniva a dissipare i sogni degli uccelli che amoreggiavano tra gli alberi. Per questo molti in paese dicevano che la Rossa coltivava tra le ombre del bosco glicini di pazzia. Eppure c'era chi veniva a lei per sussurrarle il proprio dolore o per implorare un amore a volte impossibile. Venivano i giovincelli che all'improvviso si ritrovavano malati per aver perduto la loro prima donna che aveva dato loro la certezza di non essere più bambini. Venivano gli uomini fatti che trascinavano il carro della loro esistenza sollevando polvere di luce decaduta. La parole di tutti ripetevano l'orrore della solitudine dell'anima. Certo, è fatica alzarsi ogni giorno con la bocca amara per qualche speranza morta! Lei ascoltava tutti e a ognuno sillabava qualche parola – una parola conosciuta da anni ma da anni dimenticata nella stiva dei ricordi - che lei tirava su e per questo appariva nuova. Tutti si congedavano dalla Rossa senza più sentire l'oppressione dell'angoscia, del vecchio. Tutti si allontanavano sereni.
La Rossa non era soltanto una masciara...
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Mi stendo sull’erba bagnata della sera e trattengo il fiato per non disturbare questo mio ricordo d’infanzia ritrovato a Fontana dei Lupi.

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