domenica 30 aprile 2023

ILMONACO CERCATORE

 

 LO RICORDATE? Sorridente andava per campagne a questuare ciò che il contadino poteva dargli. Anche un solo pugno di fagioli. O un pezzo si formaggio. O, magari!, alcune manciate di grano che, messe insieme le une dopo le altre, potevano essere macinate, impastate, cotte nel forno del convento e stare sulla tavola come fratello pane dei frati. Era il monaco cercatore. Francescano, di solito. Dalle campagne passava in paese, porta a porta. Sapeva che contadine, sarte e altre devote erano pronte a sottrarre un poco da quel poco che avevano e offrirglielo “per l’anima benedetta della madre in purgatorio”, “per gli orecchioni guariti del bambino”, “per grazia ricevuta” o da chiedere. E anche perché “sant’Antonio pensasse alla bella figlia” dagli occhi sempre tristi. Quel “pensare” voleva dire “trovare marito”. Eh si, in Basilicata il santo serviva anche a questo. Da intermediario e non da ruffiano. Il monaco cercatore annuiva e bonario assicurava “che Gesù e Maria ascoltano sempre gli umili di cuore”. Sorrideva a tanta generosità, “che Dio la conservi”. Rideva con paziente allegria alle dicerie popolari sul suo essere monaco cercatore generoso di preghiere e di affetto col suo “cordone” consolatore di donne solitarie… Dicerie!.. ..
Ma poi, perché mettere limiti alla Provvidenza?

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