E’ il primo giorno dell’anno nuovo, 2025, e ho visto sfiniti per le strade ancora mezze addormentate uomini e donne camminare con passo lento, a volte un po’ pesante. Hanno facce cineree di stanchezza e di bevute. Chissà se ricordano quanti bicchieri hanno tracannato – ma che importa? – e, malizioso come sempre, mi sono chiesto chissà se hanno ancora in testa i bei propositi fatti a se stessi allo scoccare della mezzanotte, ora “fatale” in cui si ripete, e ancora si ripeterà, la disfatta delle promesse di Capodanno passato, promesse, di fedeltà, di impegno, di pace e di tante altre cose. Promesse durate quanto un fuoco fatuo.
A mezzanotte del primo dell’anno c’è chi sogna di sentirsi più vicino al cielo – effetto alcol – e ritrovarsi al mattino come semplice conduttore di nuvole.
C’ è che si spinge a chiedere alla sua buona stella di essergli sempre dalla sua pare, e qualcun altro ammicca amorose e spesso oscure perversità… con la segreta speranza di ripeterle tutto l’anno.
E non manca chi, già ‘fatto’ di alcol e di qualcos’altro…, chiede alla luna di accompagnarlo sul sentiero dei sogni mai morti e sempre consolatori….
Anche questa è umanità, a Capodanno..
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