martedì 5 novembre 2024

PANI DEI MORTI

 

 Chi ricorda il “PANE DEI MORTI” ? Era tradizione prepararlo per il primo novembre.

Una volta, ragazzo, vidi mia madre che stava per impastarlo ma io, lo confesso, la feci arrabbiare perché di nascosto avevo rubato più della metà dell’uva sultanina,  ingrediente importante. Lo sapevo di fare danno ma la gola… eh! (allora si diceva che ‘la gola uccide più della spada’ e a me piaceva essere ucciso spesso!). L’uva sultanina si vendeva dal droghiere in piazza e quella volta la paghetta settimanale non mi venne in tasca: dovevo ricomprare io l’uvetta rubata (chi sbaglia paga, ci insegnavano). Però il sacrificio ne valse la pena… Mamma già aveva pensato ai preamboli per fare tale pane:

n  500 gr. di biscotti secchi, 300 gr. di zucchero, 250 gr. di farina bianca, 100 gr. di uva sultanina, 100 gr. di fichi secchi, 60 gr. di arancia candita, 100 gr. di mandorle pelate, 4 albumi, cannella, mezza bustina di lievito.

IL RITO veniva compiuti in tre momenti.                                                                                                      1- Ammorbidire l'uvetta per circa 15 minuti, tritare le mandorle e sbriciolare i biscotti, tagliuzzare i fichi secchi e l'arancio.

2- In una terrina mescolare le mandorle, la farina, lo zucchero, i biscotti, l'uvetta, i fichi secchi, il lievito, la cannella e i canditi. Aggiungere gli albumi, qualche cucchiaio di vino ed impastare per una decina di minuti, se l'impasto risulta troppo duro aggiungere ancora vino. Ricavare dalla pasta dei panini leggermente appiattiti e allungati sulle estremità.

3 - Introdurre i pani dei morti nel forno a 180 gradi e farli cuocere fino a che non si secchino anche internamente (fare la prova spezzandone uno). Una volta freddi,  spolverizzarli con lo zucchero a velo. Pronti!

FINALE: rendere i pani dei  morti invisibili sbriciolandoli nella nostra bocca di vivi…in suffragio delle anime sante del Purgatorio. Diceva così il prete e precisava “Ogni pane dei morti dato a un povero salva un’anima purgante”. Ed io,  dichiarando a me stesso di essere povero,  salvai tante anime...

 

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