venerdì 27 settembre 2024

MANI

 

 

Alla sorgente del Basento tra gli alberi di Monte Arioso il sole del primo autunno senza i fumi crudeli dell’estate ravviva negli occhi della mia mente il profilo di Maria Letizia dalle guancia infuocate. Le succedeva quando parlava di qualche poeta greco tra quelli da lei più amato. Allora mi venivano grappoli di sorriso di piacere estetico e guardavo le sue mani. Già, le mani, non le aveva belle  ma seguendo le sue parole intravedevo l’intelligenza che le muovevano.

Al suo profilo si sovrappone quello di Adriana dallo sguardo che esprimeva la penombra  di una interiorità intuita. Adriana dalle labbra carnose capaci di farmi sognare baci infiniti anche alle sue  mani bianche come la luce del mattino …

D’improvviso  una foglia scende sui miei occhi. Cerco il suo profumo e il suo esatto termine. Ogni profilo svanisce, non odo più l’eco delle parole immaginate e svanite al fruscio del bosco. Un ultimo raggio di sole mi porta un  desiderio nuovo, forse strano: bendare i fiori affinché non vedano mai le loro radici…. Per non ricordare.

Un improvviso brivido mi scuote: in una pozzanghera vedo riflessi  i tanti anni della mia vecchiaia. Tutto si confonde nella indistinta sensazione di una  improvvisa certezza capace di lavare le macchie di miei pensieri…. E non è una finzione.

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