venerdì 18 marzo 2022

LE VEDOVE BIANCHE DI GUERRA

 

--…C’era un gruppetto di soldati alleati che metteva allegria, oggi in uno spiazzo, domani in una casa. Due o tre strumenti, tanto per suonare il boogie boogie. Su queste note quegli altri tre con le mani libere, il nero, il rosso e il mezzo spagnolo, facevano tarantolare le signorine, sempre più accalorate dalla novità. Ad esse era però vietato partecipare ai pranzi “americani”. Li organizzavano quelle mogli dai mariti in guerra. Una casa oggi, una casa domani, in ognuna veniva preparato un pranzo e tutto il resto… Per non essere criticata, la padrona di casa “invitava” alcune del vicinato, naturalmente pure loro coi mariti chissà dove. L’importante era mangiare, dopo tanti mesi di privazioni, con quel ben di Dio negli scatoloni americani. E per quel “tutto il resto…” che seguiva il pranzo, be`, non lo si diceva neppure a fior di labbra…
Le divise color cachi mandavano uno o due scatoloni tramite quell` uomo che brigava per organizzare tali pranzi. Era l’ Americcano, detto con due ‘c’ a sfottò per essere tornato indietro da Bruccolino (Brooklyn) senza fortuna. Adesso faceva il sacrestano. Partecipava anche lui ai pranzi, non per benedire i pasti, ma come interprete, magari un poco sgangherato per via del suo vocabolario fatto di tante parole quante gli bastavano per non soccombere in una terra lontana.
Quale donna non sapeva che da quegli scatoloni uscivano tante e poi tante cose buone da mangiare, tutte a stelle e strisce? Con la carne in scatola di bufalo delle grandi praterie, esse manipolavano una pietanza da leccarsi i baffi. Per il primo piatto impastavano la farina bianca come la luna, mai vista così, svuotata dai pacchi con sopra scritta `Dakota`. Veniva d quelle parti, spiegava l’Americcano. Al vino ci pensavano loro, le sei donne del pranzo , fin dal mattino frizzanti come adolescenti a primavera. Sei donne per “imboccare” tre soldatini!
Durava a lungo quello stare a tavola, quasi quanto un pomeriggio. I tre in divisa facevano la ‘scarpetta’ ad ogni piatto. Sembravano affamati dalla creazione del mondo, e spesso esclamavano good good! e giù a tracannare vivo più vino come boscaioli d’inverno. Gli schiamazzi dei tre in divisa si mischiavano ai finti lamenti delle donne predisposte ad apparire pietose: parlavano male dei tedeschi, scappati appena saputo dell’arrivo da Atella di questi okay okay, e poi male di Mussolini, cornuto come il diavolo, però ci tenevano a ricordare che lui era davvero un maschio come Cristo comanda! E fuori sospiri profondi… Sospiravano pure per dire del freddo dell’anno passato, eh, si, era stato davvero tanto freddo, aveva spaccato le ossa, e loro, donne sole e senza marito vicino, avevano bisogno di calore... proprio tanto!…
Mezzo ubriaco ma ancora svelto di mente, il nero d’ America assicurava a ritmo d boogie che loro – intendeva loro tre – amavano ‘many women, many many’!….
E noi ragazzini maliziosi seduti in capannello dietro la chiesa dei Morti a ricamare con la fantasia su quel 'many mani'!...

Nessun commento: