sabato 19 marzo 2022

UN SORRISO

La protesi al ginocchio mi era stata messa da qualche giorno.  Apro l’armadietto per prendere uno slip di ricambio ma la mano tocca qualcosa di piatto e liscio: fa capolino una tavoletta di cioccolato in un involucro color rosa e uccellini in amore. La guardo sorpreso, anche per l’involucro insolito, la palpeggio con delicatezza per accertarmi che sia reale, , l’annuso per coglierne la fragranza. Chi l’avrà messa qui? Chissà e comunque sia, che sia benedetto fino alla settima generazione. Addio sfiga, perché stare in ospedale è comunque una sfiga, e, col cuore allegro, sciolgo il primo pezzo sulla lingua già infuocata di piacere, che  subito ne chiede un altro e poi un altro pezzo ancora. Che beatitudine!

Il   malato con me nella stanza sussurra che a mettere quella tavoletta è stata “la novanta”, come la chiamavamo, cioè l’unica donna novantenne e oltre del reparto, non cadente del tutto, la donna intendo. Ebbi un momento di perplessità subito interrotta da un nuovo sussurro, questa volta ironico, del confidente: “E’ innamorata di te…me lo ha detto  lei!”

Folgorato,  consumo di colpo tutta la grande  tavoletta. Non so se per amore del cioccolato o per gratificare un amore fiorito a 90 anni e oltre….

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