Me ne parlò il mio amico Gennaro Francione, magistrato, ed
era la prima volta che sentivo di una
grande tragedia ferroviaria avvenuta un Basilicata nel 1944 dentro una galleria
presso Balvano (PZ). Alla notizia avevo 40 e già vivevo a Roma, ma negli anni vissuti
in regione mai nessuno – non la scuola, non la stampa, non la televisione – aveva
accennato della tragedia coi suoi 620 morti per asfissia. Era un treno merci di
guerra col suo carico di persone che da Napoli venivano in Basilicata per acquistare
viveri. Col suo carico di lucani andati in Campania per vendere ed acquistare
beni di prima necessità. Per entrambi era questione soprattutto di cibo e
quindi di vita. Morirono e tutti misero
il silenziatore.
Con tristezza ancora oggi, 2020, riscontro nei giovani lucani
la non conoscenza di tale disastro con le
620 vittime.
Perché almeno la Regione Basilicata non decreta il “3 MARZO.
GIORNATA DELLA MEMORIA LUCANA” attivando i media e la scuola? Forse perché quei
morti non avevano un’ appartenenza politica o etnica?
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