GIORNATA NERA per me che, alle elementari, ero una schiappa in matematica! Non c’era nessun compagno di classe che avesse pietà e farmi sbirciare il suo foglio. Tutti a coprirlo con la mano. E intanto la maestra, che conosceva la mia debolezza, faceva finta di non vedere la mia disperazione mentre io già pensavo al 4 che avrei beccato. Fu per colpa di uno di quei ‘4’ che a fine trimestre soffrii sulla bocca un manrovescio mentre si stava a pranzo. Tutto avvenne nel più assoluto silenzio e rapidità: mio padre, senza neppure guardarmi, scaravetò la sua mano punitiva; io, senza neppure un lamento, andai via da tavola senza parole e senza pianto, per orgoglio, nonostante tutto...
Ahimè un triste destino mi attendeva: non sarei mai diventato un... "calcolatore"!....
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