Giorni fa
sono stato a Pompei, invitato, e lungo l’ autostrada ho assistito a scene isteriche e a episodi di
inciviltà.
Pare che
l’automobile abbia il potere di deformare l’abituale capacità del nostro
ragionare, per cui, in caso di scontro, è sempre l‘altro’ ad avere torto.
Amaramente
ho constatato, da tempo, che l’uso della macchina arriva perfino a rendere
momentaneamente cattivo chi di solito è pacifico.
Leggo:
“Nelle folli azioni di cui sono piene le strade, non voglio correre il rischio
di perdere la mia umanità. Ho strappato di dosso la voglia di correre. Ho rafforzato
la mia prudenza contro gli imprudenti. Non posso consentire che mi sporchino
l’amore per la vita….”
[dal mio
libro “Verso il giorno”, L.E.V., Città del Vaticano 1981]
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