martedì 23 luglio 2019
NUMERO RISERVATO
Il giorno che acquistò il telefonino, il primo, gli dissero che conteneva un numero riservato da utilizzare in casi estremi. In venti anni non gli era mai venuta la curiosità di sentire chi gli avrebbe risposto anche perché non si era trovato in nessuna situazione veramente critica. Ora però era stato preso da un’angoscia profonda e, in cerca di una soluzione, digitò quel numero. Rispose il solito disco per informare che l’abbonato chiamato era impegnato in altra conversazione. Riprovò per sei volte durante il giorno. A sera, al settimo tentativo, una voce femminile rispose irritata: che vuoi?. E lui “non so chi sei, ma vieni a parlarmi, ho soltanto la mia solitudine di giorno e di notte!” E lei, secca: mi spiace, ma il mio LP mi da un’altra data, non questa di stasera. Il Pensionato di fresco pensò che la sua interlocutrice fosse un’agente discografica, ma l’Altra precisò che quella sigla corrispondeva a un Life Plan elaborato apposta per lei. Cioè? Era un software utile a ricordarle il giorno del suo intervento presso un essere umano per portarselo via. ”Devi attendere il tuo turno”. Allora il Pensionato di fresco capì e vide scorrere veloci come fotogrammi i dolori generosi e le gioie avare della sua vita, l’onestà inutile e la coerenza ideologica pagate a caro prezzo. Nudo di tutto, ora non sopportava di continuare a stare in piedi tra i giorni senza senso. “E’ un problema tuo”, concluse l’Altra e chiuse il telefonino. Il Pensionato di fresco trovò quelle parole cariche di un senso tragico ma, guardandosi allo specchio, provò e riprovò per sapere come atteggiare il viso. Doveva pur continuare a vivere in attesa che LP indicasse il suo turno.
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