domenica 28 febbraio 2010

GIOVANI PURI E DURI


I calanchi sono sempre aridi. A breve tornano le elezioni. Tornano anche in Basilicata e qui sono come uccelli che si avventano a beccare nelle spaccature asciutte della terra arida. Danzano i candidati come uomini primitivi che invocano la pioggia (dei benefici). Le tribù dei partiti si accalorano ma l’entusiasmo non circola più nelle nostre strade e neppure nelle nostre vene. Nella nostra mente, vuota di fede, è fissa soltanto la rabbia della delusione e dell’impotenza.
L’hanno gridata gli studenti dell’Università lucana il giorno dell’inaugurazione dell’ anno accademico: “Finalmente dopo quasi “due anni” di ripetute richieste al Governatore regionale, solo il 13 gennaio scorso abbiamo ottenuto l’incontro tanto atteso, quella della Conferenza Università-Regione. Conferenza che assurge ad essere la più importante in materia di programmazione sull’
attuazione del Diritto allo Studio. Peccato che “tutte” le istanze riportate in essa e le molte aspettative siano naufragate. Infatti, la politica regionale non può più programmare alcunché, dato il decadimento del suo governo in attesa delle prossime elezioni”.
Che clamorosa presa in giro! Strano che il Governatore, convocando quella Conferenza che già sapeva, si, sapeva vuota di contenuti, non abbia tenuto presente che anche gli studenti-UNIBAS sono degli elettori! O forse li reputa forniti di limitate capacità per capire che quella era una messinscena elettorale? O forse (e senza forse) era (ed è) sicuro che gli universitari, una volta laureati, avranno bisogno di una qualche sua elargizione per lavorare? O forse è convinto che la Regione sia una cosa a sé e il Diritto allo Studio un’altra cosa a sé. Due “cose” distinte, dunque, lontanissime! Se pensa proprio così, allora dobbiamo dire che egli è davvero uno spinoziano DOC! Il suo amato Spinoza dice, infatti: "Le cose che non hanno tra loro nulla in comune non possono neppure essere comprese l'una per mezzo dell'altra, ossia il concetto dell'una non implica il concetto dell’altra”.
Ma la denuncia degli studenti non si ferma qui. C’è, infatti, un altro soggetto pubblico: “Inoltre, per dar man forte agli organi di governo si sono riuniti anche dei tavoli tecnici, in cui noi studenti eravamo presenti, incontro da cui, per altro, si è tenuta ben lontana la rappresentanza del Comune potentino”. Come consolare i giovani se non ricordando loro, a mo’ di consolazione che “gli uomini non nascono civili, lo diventano… quando lo diventano”. Non lo dico io ma Spinoza.
Gli studenti hanno poi gridato anche la loro delusione: “Sono state tante le promesse e lo stupore nei riguardi delle problematiche che noi studenti affrontiamo quotidianamente in questa Regione; ma ancora più forte è stato il nostro stupore nel momento in cui ci è stato detto che molti di quei problemi potevano essere risolti in una decina di giorni. Noi ci siamo chiesti, ma se tutto ciò può essere risolto in così breve tempo, perché non lo si è fatto prima? [cioè da anni?] La risposta è arrivata in men che non si dica! Ovvero niente è stato risolto prima e niente sarà risolto dopo!”
Credo che andrebbe ricordato al Comune e al Governatore un’altra affermazione del caro Spinoza: “Perché lo Stato possa durare a lungo, la cosa pubblica deve essere organizzata in modo tale che colui che la cura, sia che lo guidi la ragione, sia che lo guidi la passione, non possa cedere all’infedeltà e alla disonestà” [della condotta politica].
Tutte le citazioni fanno parte dell’”Etica”. Ma è soltanto un libro.
“Noi studenti pensiamo che bisognerebbe assolutamente ridisegnare l’intero percorso del Diritto allo Studio dall’origine fino alla fine. C’è bisogno di adottare una nuova politica, anche se noi riteniamo che non ce ne sia mai stata una”.
Eh voilà! Ecco un uomo che, danzando, ha fatto piovere una proposta per risolvere quel Diritto L’ha distillata in 12 punti e pubblicata su questo giornale il 23 scorso.. Contiene qualche punto ilare. Qualche altro di stampo clientelare. Qualche altro ancora è utopico, come quello che prevede di creare “opportunità di rientro per le giovani eccellenze: approfondire la possibilità di incentivare il rientro in regione di giovani risorse ad elevata competenza/ professionalità per evitare che la Basilicata si impoverisca”.
Giovani, guardiamo intorno la realtà produttiva ed economica della regione e chiediamo in coro a al danzatore-capogruppo del PD al Consiglio regionale: perché un giovane eccellente dovrebbe rientrare? Quali opportunità troverebbe per applicare la propria eccellenza? Quali società private lo assumerebbero a contratto regolare? (ammesso che ci siano società idonee allo scopo). Quanti anni dovrebbe attendere, lui giovane eccellente, un posticino da un qualche non-eccellente uomo della pioggia?
Nella “Lettera ai cittadini” di cinque anni fa, De Filippo candidato scriveva, tra l’altro, la promessa messianica di voler creare “una Regione dove i giovani abbiano possibilità di inserimento nel mondo del lavoro”. Prudentemente non precisava se in Basilicata o nel mondo. D’altronde il suo slogan elettorale era “Una regione senza confini”. Appunto!
Egli ha ballato, ma la pioggia non è caduta. I calanchi sono sempre aridi.

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