domenica 31 maggio 2009

FRANKENSTEIN Jr SUI MURI


"Io? Inseguo un’immagine, nient’altro” era solito affermare il poeta Gérard de Nerval, divenuto celebre perché passeggiava per le vie di Parigi con un’aragosta al guinzaglio. Io, che tale animale non amo, me ne sono andato per le vie di Potenza portando al guinzaglio la mia curiosità, alla ricerca d’ immagini elettorali. Ho contemplato manifesti con facce di gente che vuole essere eletta.
Ho guardato una per una quelle facce alla ricerca di qualche espressione rassicurante. Quasi nessuna. La colpa forse sarà anche un po’ dei fotografi che le hanno ritratte: alcune sono piatte per un errore d'illuminazione dello sfondo. Altre hanno una luce frontale in eccesso tanto da far apparire il candidato come un Frankensteinv jr. Tra queste c’è la foto di Santarsiero. Peccato, l’originale si presenta meglio, nonostante tutto. Il suo primo slogan elettorale era un sinistro “E ora la nostra città”, sostituito oadesso da “E ora più futuro” Di cosa? Di cemento? Di piazze rifatte? Di mortificazione del commercio? Di giovanissimi ubriachi nel dedalo di viuzze del centro storico? Uno slogan “aperto” a più interpretazioni è tecnicamente un errore di comunicazione.
Poco felice è anche lo slogan scelto da Lacorazza: “E ora, il futuro”. Intanto è offensivo per Altobello, presidente uscente della Provincia. Forse che questi nel “passato” non ha operato bene? Ora viene assicurato un nuovo futuro. Ma di cosa, se tutti sappiamo che questo ente ha limitatissime funzioni amministrative? Nella foto poi, con qualche ritocco, egli appare ringiovanito e con l’espressione di un Pierino impertinente. E si sa che Pierino è uno dei personaggi centrali delle barzellette...Ah, fotografi maldestri!
Il secondo candidato a sindaco, Libutti, ha avuto la fortuna (o l’accortezza) di rivolgersi ad un buon fotografo. Il suo slogan,“Il volto nuovo per la città”, potrebbe sembrare felice perché corrisponde a un diffuso bisogno di vedere facce nuove, ma può anche far nascere l’insidiosa domanda: “Che esperienza politica ha?”. Nessuna. Quali rapporti ha con la borghesia potentina, che, di solito, appoggia i candidati in relazione con la tutela dei propri interessi? Domanda indiscreta. Lui è però discreto nel salutare i suoi potenziali elettori: usa soltanto un enfatico “Ciao caro!”, risparmiando il superlativo “Carissimo!”, usato, fastidiosamente, da altri o il familiar-amicale “Uèh, ciao, mi raccomando!”, o l’informativo-strumentale “A casa tutti bene?”
Le due peggiori immagini danno anche i due più brutti manifesti. Il primo è di un avvocato, ancora consigliere comunale: foto sfocata, scontornata male e stampata peggio. Lo slogan poi potrebbe creare qualche preoccupazione: “Un unico interesse, la città”. Nel senso di mettere le mani sulla città? Chissà, visto che è nella lista pro-Santarsiero. Nel secondo manifesto, questa volta per le europee, l’immagine è lattiginosa e sfocata per cui il candidato, in abito chiaro, capelli bianchi e sigaro tra le dita, sembra una statua di sale! Completa il quadro di sfiducia la sua età avanzata e lo slogan “Per un Sud più forte in Europa”. Forse avrebbe raccolto qualche consenso in più se avesse spiritosamente scritto “Per un’Europa più forte verso un Sud più debole, come me”.
Sempre di un altro candidato anziano (d’età) è il manifesto anni Sessanta, in cui lui appare a sinistra della foto con alla destra un palo carico di tanti cartelli segnaletici quanti sono gli argomenti che gli stanno a cuore: scuola, energia, attrezzature sportive, verde pubblico, trasporti, acqua pubblica. Poi una scritta alla camomilla “Io per voi”. Riposiamo tranquilli!
Ve ne uno, invece, fatto molto bene. E’ di un candidato del PdL: egli è in camicia bianca come latte, viso levigato come mozzarella, occhiali con montatura luminosa, sorriso appena accennato. Pare uno studente di Harvard dall’aria pulita. Ma arriva subito al dunque con la concreta scritta da commerciante “Il 6 e 7 giugno 2009 al Comune vota ….(segue il nome)”.
Un messaggio “aereo” lo lancia invece un candidato del Movimento per le Autonomie alla Provincia. Cita il grande Flaubert: “Ama l’arte, fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno”. Un appello rivolto alle anime belle! Alle quali però non vuol dire che egli ama la politica perché, tra tutte le menzogne è quella che mente di più. Sennò perché si sarebbe candidato?
Vi sono poi i messaggi che chiedono all’elettore una delega in bianco e vogliono essere rassicuranti: “La mia voce, la tua voce”, “Io per voi”, promettono due di DeC. Altri due, della Federazione di Centro e del PSI, lanciano i loro slogan di tipo familistico, quindi non politicamente etici: “Senza pensare, vota”, “Alla Provincia un amico”. Un terzo dichiara fin d’ora la propria disponibilità a concedere raccomandazioni: “La Provincia utile, e cosi….(segue nome del giovane candidato UDC). Ad una conversione provvisoria fa pensare “Per una Provincia di qualità”, scritto da uno dei Verdi, di solito acquiescenti ai poteri forti dell’inquinamento in Basilicata (vergogna!). Da uno del PD arriva “Onestà. Valori. Impegno”: parole azzardate per essere stampate nella terra delle toghe lucane!
Gli unici manifesti che presentano coerenza di grafica e di slogan sono dell’Italia dei Valori. Ne parlerò dopo. (continua).

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