domenica 22 marzo 2009

CONFRATERNITE



Il ridere è nato con l’uomo. Lo sberleffo con la sua cultura. Nella Francia del Seicento furono fondate delle confraternite per ridere del potere. Nacque la Confraternita dei Bugiardi e dei Fanfaroni che aveva una solida reputazione: quella del mangiar bene. Ci fu la Confraternita della Bottiglia per far dimenticare allegramente le malefatte del governatore provinciale (descritta anche da Rabelais nel suo capolavoro). Tolosa ebbe la Confraternita della Medusa che, attraverso i suoi corrispondenti, allestì una specie di banca dati delle corbellerie dette dai sindaci. durante i loro discorsi. Ogni sei mesi poi i soci si riunivano per bere e mangiare e ad ogni corbelleria riportata commentavano con rumori del basso ventre!
A Parigi fu fondata l’ “Arciconfraternita dei cervelli émousqués” (émousqués sta per émouschés, cioè quelli che cacciano le mosche=le idee nere). Gli iscritti erano uomini di folle gaiezza, immaginazione e stravaganza. L’articolo 1 stabiliva che “tutti i cervelli dei cacciatori di mosche hanno il privilegio della singolarità del ragionamento che li garantisce dalla confusione di potersi avvilire col buon senso”. Il successo fu grande. Erano tutte publbiche! Luigi XIV (Re Sole) si faceva raccontare “le spiritosaggini” di queste Confraternite e, anche quando riguardavano la sua persona, non intervenne mai a censurarle. Qualche volta, giocando sulle parole, commentava ironico: “Quando si ha l’ineffabile gusto di lavorare per il bene dell’umanità è chiaro che si ha anche l’ineffabile beneficio dei benefici!” Oppure: “Nel mio regno c’è posto per Cartesio e per le confraternite…” – guardava sottecchi i preti della sua corte e terminava la frase rassegnato – “Sono tre sciagure inevitabili!”. Tre? Alla logica dei conti la conclusione non tornava ma i cortigiani capivano chi fosse la “terza” sciagura: le confraternite ecclesiastiche, numerosissime nel Regno e tutte esentasse!…..
Con vivo piacere ho appreso che a Potenza è nata la Confraternita Segreta dei Segretari (CSS) di partito Essa si riunisce periodicamente per fissare i ruoli che ogni Segretario dovrà assumere in pubblico. Ha, giustamente, la buona reputazione del mangiar bene. Ho saputo che la settimana scorsa si è riunita d’urgenza nella solita sala-riunione di un albergo fuori città (per prudenza). Tutti i Segretari erano preoccupati. L’argomento da affrontare era serio, segreto e richiedeva una soluzione. Sedettero intorto al solito tavolo, vuoto questa volta, immersi in un silenzio impotente.
Il Segretario PD aprì con fermezza: “Ci troviamo di fronte ad un labirinto concettuale di proporzioni spaventose!”. Il ragioniere Segretario di Alleanza Nazionale lo stoppò: “Fatti capire, questa volta 2 più 2 debbono fare 4”. Lo psichiatra Segretario UDC: “Non facciamo pura teoria, dobbiamo parlare con prove empiriche”. Veemente il Segretario dell’Idv: “E’ scandaloso un fatto del genere! Bisogna con rigore individuarne le cause e…”Calma! - esortò il Patriarca a vita, e pacato ammise - Certo, tutti questi piccoli animaletti in giro potrebbero generare seri problemi d’igiene e di…”. Interruppe invasivo il Segretario Pdl: “Potremmo far fare dal Governo un Regio Decreto d’urgenza per il risanamento ambientale e chiedergli di farci utilizzare ditte locali!”. L’ultimo arrivato, piccolo di statura, Segretario de “La Grande Lucania”, azzardò una domanda: “E’ possibile non dire bugie durante la campagna elettorale?” Il gelo calò sui presenti. Il problema era proprio questo: quando un aspirante candidato parlava, dalla sua bocca uscivano tanti piccoli rospi quante bugie diceva. Questa era la prova empirica! Ripugnante ma vera. Tutti i Segretari ammisero di aver constatato l’inconveniente durante la selezione in batteria degli aspiranti alle liste delle prossime elezioni: tutti nascondevano ad arte la volontà di voler perseguire l ’ineffabile beneficio dei benefici. Le varie Segreterie erano state, di conseguenza, invase da quei piccoli rospi. Qualcuno aveva suggerito di regalarli ai ristoranti per farne prelibate ricette. Impossibile: non era politicamente corretto sputtanare così i candidati. Qualcun altro propose il concetto di olocausto (per i rospi) e lo applicò con stufe improvvisate. Nelle Segreterie le stufe ancora continuano a funzionare ed i Segretari ancora ad incontrarsi per una soluzione. Essi non sono di folle gaiezza, neppure di grande immaginazione e non amano le stravaganze.
Durante la prima riunione, il Patriarca a vita aveva, tra i vari giornali, anche la recente riedizione del “Dizionario delle idee correnti” di Gustave Flaubert (quello di “Madame Bovary”) e, per attutire il ronzio delle “emousqués” della sala-convegno, ogni tanto aveva sbirciato qualche vocabolo: BILANCIO: sempre instabile. CASSEFORTI (dello Stato): eludere i loro congegni è un gioco da ragazzi. CENSURA: utilissima! Sugli altri. CROCEFISSO: fa un bell’effetto in tribunale e sulla ghigliottina. DIECI (i Consiglieri della Repubblica Veneta): erano tremendi! Votavano le leggi a viso coperto [quanto pudore!]. ECONOMIA POLITICA: scienza senza cuore. CLIENTELISMO: condannare quello degli altri senza sospettare del proprio. EREZIONE: dicesi di monumento [caro ai governanti]. ESAURIMENTO: sempre precoce nelle persone normali….FRUSTO: tutto ciò che è antico è frusto, tutto ciò che e frusto è antico (dimenticanza persistente dei politici amanti della scena). INCUBO (politico): dipende dallo stomaco. PATIBOLO (elettorale): salendovi per morire, sforzarsi di pronunciare belle parole. VASELLINA: fingere di ignorarne l’uso.

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