“Me sento tutto friccicà!” fu la frase che mi sorprese il primo giorno di primavera del 1957. Ero a Trastevere ed era la prima primavera che vivevo a Roma. “Friccicà!”, che voleva dire? Semplice, mi fu spiegato dalla cassiera del bar di piazza san Cosimato: "Vor di'' il sangue che bolle nelle vene” inteso come un richiamo d’amore. Bellissima frase!
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