Sempre di corsa. Fermiamoci un attimo! E' novembre. Al cimitero crediamo di incontrare i nostri morti, ma dimentichiamo che essi sono li a dissolvere soltanto i propri corpi. Adorniamo le loro lapidi e torniamo alla vita quotidiana. Ma pensiamoci bene: il cimitero ci deve rattristare soltanto perché è il luogo al mondo in cui NON ritroviamo i nostri morti (…) Ce li portiamo dentro Basta chiudere gli occhi per sentire il respiro sul nostro collo, per sentire sulla spalla una mano fedele. La casa, i vasi dei fiori, li ricordano anch'essi. La poltrona di mio padre conserva ancora la sua impronta; nel punto in cui appoggiava i gomiti la stoffa è lisa.
Ma forse ci stacchiamo facilmente dal nostro cuore in cui i nostri morti sono vivi.
(dal mio libro “Ed è subito alba”)
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