(racconto
popolare lucano) -
Suo padre era morto a 60 anni. Sua madre a 59. Perciò si convinse che anche lui sarebbe morto suppergiù a quell’età. Adesso lui stava sui cinquantacinque, quindi doveva cominciare a pensare seriamente al “dopo”. Aveva qualche soldo messo sotto un mattone in un angolo della stalla. Qui c’era anche l’asino che lo aiutava in campagna. Faceva quel che poteva con la vigna e l’orticello. Per il poco companatico gli bastava la striminzita pensione di vecchiaia. Si era organizzato in casa da quando gli era morta la moglie. I quattro figli, due maschi e due femmine, se n’erano andati chi a Milano e chi a Torino. Non gli scrivevano nemmeno una cartolina e si facevano vedere a Natale.
Stando così le cose, pensò che era meglio pensarci da solo a quel suo “dopo” per non finire in bocca ai cani. Prima cosa da fare era la bara. Andò dal falegname, scelse il tipo di legno, di lucidatura e di maniglie dorate. Voleva che tutti la guardassero quando sarebbe passata per strada diretta al cimitero. Consegnatagli, la collocò sotto il letto. Una prima cosa di buono l’aveva fatta. Poi andò nella stalla, tirò fuori i soldi da sotto il mattone e li divise in quattro parti, una per ogni figlio. “Non se lo meritano, ma sono sangue del mio sangue”, concluse. Di tutto questo non disse nulla a nessuno, neppure ai figli scesi a Natale.
Arrivò ai 60 e non morì. Toccò i 70 e si meravigliò di tanta grazia di Dio. A volte guardava sotto il letto la sua cassa da morto e le diceva sorridendo “Tieni pazienza”. Arrivarono gli 80 e le ossa cominciarono a scricchiolare un poco, ma lui baciava lo stesso per terra con la mano per ringraziare “chi ancora non lo voleva”, fosse Dio o il diavolo perché non era sicuro chi lo stesse aspettando: il primo lo aveva tante volte bestemmiato, il secondo lo aveva tante volte aiutato con le donne…
Era di luglio e in una sera piena di stelle vide entrare dalla finestra una farfalla bianca. Non ci fece caso perché ne vedeva tante in campagna, e di tutti i colori. La bianca si posò sul cuscino dove lui posava il capo e subito volò via. Senza sapere perché, lui, che sentimentale non era, pensò a sua moglie. E senza dolore, spirò.
Stavolta senza essere Natale, i figli scesero tutti e quattro. Tirarono la bara da sotto il letto e pensarono che avrebbero risparmiato. Ma furono delusi quando la videro piena di tarli. Chiamarono il falegname e, facendo tiro e molla sul prezzo, gli dissero che la seconda bara doveva essere fatta di sole tavole inchiodate, senza lucidatura, senza maniglie e capace di contenere anche la prima bara tarlata. Perché spendere soldi inutilmente er una buona?
A funerale fatto, si asciugarono gli occhi, pieni di pianto per essere visti dal vicinato, si misero a cercare nella stalla…
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