I“La vita passa velocemente, come l’estate, alla svelta.” Sentenzia il mio vicino steso sulla sabbia assieme agli altri allineati su questo pezzo di spiaggia riservato alla terza età. Hanno facce inespressive e pacifiche, di vecchi. Anche la mia non scherza a rughe. Una rete separa dagli altri bagnanti, che, al di là del recinto, ci guardano con quell’indifferenza propria di chi getta di sfuggita un’ occhiata sulle cose inutili.
Da una sagoma dritta in controluce una voce mi chiama per nome: la riconosco subito, è di un antico amico d’università poi perso di vista. Filologo greco appena pensionato. Ci guardiamo sorridiamo ci abbracciamo. Narra: la sua prima moglie è morta, dalla seconda ha divorziato per le mani bucate che mandavano alla malora i beni lasciatigli dalla prima. Siccome non gli è mai piaciuto abbandonarsi alla misericordia di Dio, anche se credente e praticante, si è abbandonato spesso, molto spesso, tra le braccia di donne, sempre giovani. Dio capisce quanto amara e pesante è la solitudine della carne! Può perfino essere lambita dalla follia, come dicono certi antichi testi greci. L’attuale compagna merita di essere amata: è la perfetta copia di Meryl Streep, da giovane. Anche se meno intelligente della star, egli la tiene perché ama il cinema...(ridiamo insieme). Il problema però è che lei piace ai suoi coetanei coi quali spesso, troppo spesso, si ritrova in posizione orizzontale... Lui lo sa e ne soffre. E’ masochista? No, non può lasciarla, assolutamente, per tre motivi (ed ecco spaccare il capello in quattro, da filologo). Drizza il pollice: primo, perché lui, vecchio, ha ormai poco smalto per attrarre giovani donne. Drizza l’indice: secondo, perché il sesso gli sta inchiodato nella testa prima ancora che tra le gambe e non vuole schiodarlo per paura della solitudine. Drizza il medio: terzo, grazie alla lussuria della sua Meryl, lui ha capito, forse fino in fondo, la follia delle feste di Dioniso e, come in quelle, anche loro due ancora bevono oltre, copulano oltre, sniffano oltre, crapulano oltre. Spesso lo fanno in compagnia di altri cultori del dio greco esaltandosi in pratiche senza limiti... “Credo di aver conosciuto i confini della luce e dell’ombra.“
Sono sorpreso a tanta serena spudoratezza esibita ad alta voce, incurante degli altri. Tutti hanno sentito e tutti hanno mostrato indifferenza. Per educazione o perbenismo? Lo fisso negli occhi: si può addolcire davvero col sesso l’amarezza della solitudine più profonda e più immonda? Mi previene con un inatteso tono triste: “Le pietre non hanno mai partorito il giorno.”
Restiamo distesi sotto il sole assoluto e assorto, mentre ai piedi la spuma bianca si ritrae e ritorna per lambire frusciando lieve. All’improvviso la sua mano sinistra stringe la mia, fortemente: è per esprimere qualcosa? è per un addio? Sillaba: “Ti aspetto con un fiore di campo, presto” (era il suo fiore anche da studente). Si alza in silenzio, in silenzio mi bacia sulla guancia, esce dal recinto, in silenzio.
Ho capito che sta per morire e rimango come statua di sale. Odo il vicino ripetere che l’estate passa veloce
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