Un gessetto! Un gessetto! Lo cercò affannosamente in giro. Agitatissima. Pareva una questione di vita o di morte. L'infermiera sempre arcigna gliene procurò in pezzetto, ecco, che devi fare? Lei non le rispose. Era carnevale, no? E lei voleva fare una bella sorpresa a tutti. Tenendo in alto il gessetto come un trofeo, entrò nella gande sala dove tutti erano eccitati nelle loro maschere. Malati si ma ben eccitati per lanciarsi coriandoli e parole proibite negli altri giorni e riderci su, ridere.
Lei tracciò sul pavimento una specie di cerchio. Non era per niente perfetto. Anzi si avvicinava di più alla forma di una grande mandorla. Vi entrò dentro e mani sui fianchi si mise a ballare a piedi nudi. Uno della sala cominciò a ritmare con un tamburello guidando i piedi della donna. Che accelerarono sempre di più al fervore del battitore. I presenti l’accerchiarono ritmando con le mani guidate da brevi fischi pecorari di un paziente che a guardarlo senza maschera dicevi rubizzo.
Lei girò e rigirò all'interno dello spazio da lei stesso segnato. E, sciolti capelli, parve invasa per il bacio del diavolo. Allungò un braccio per trascinare una giovane nel cerchio a mandorla. Il ritmo accelerò e i loro piedi lo inseguirono battendo sul pavimento un rumore cupo. Sul ritmo sobbalzarono i loro sederi già infervorati a cozzarsi tra loro ad ogni tre giri. E tutti a ridere.
Rotearono su se stesse e dopo altri tre giri si urtarono col petto e ad altri tre sbatterono coi fianchi all’urlo 'ti prendo, ti prendo'. Danzando intorno scarmigliate l’una insegui l'altra gridandole dietro 'dammela! dammela!” Rimbalzò l’urlo gioioso dell’ inseguita di un 'noo! noo!' ma presto ella si arrese ad una rapida e gioiosa manata sulla vulva. E tutti a ridere e tutti con un sol grido 'viziosa!' impastato di risa e pernacchie.
Le due donne accalorate rallentarono il ritmo e ciascuna toccò col piede il centro del cerchio a mondarla disegnato per terra. La danza era finita. Applausi e risate e battute spiritose e anche un pochino oscene. Mascherate, però. Era carnevale, no?
A nessuno venga in mente di chiedere perché non fosse stato un uomo a ballare in coppia. Da secoli si era ballato così, fra donne, sulle aie durante il raccolto. Per fare l’amore c’era sempre qualche uomo che conosceva un angolo dove non si ballava ma si amava.
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