sabato 13 giugno 2020

IN MORTE DI UN AMICO

LE MIE PAROLE non sopravviveranno in nessuno. Cosa posso pretendere? Quelle che ancora mi rimangono mi servono anche per parlare del mio Amico appena morto di una morte tremenda:
Amico mio, credette la luna in un tuo sorriso e lasciò le nubi senza pioggia. Credette la luna nelle tue promesse e lasciò le stelle nella blusa. Ma ora che il soffio dei ciliegi ha dato una coda vuota alle tue ore io abbasso le mani sugli occhi e grido, grido Amico mio, dolori innaturali come spine. Il canto ora severo e leggero come duro di foglie nel cuore, come sordo di pietra nelle mani, cancella i giorni ricchi in cui la Morte già di prometteva un’agonia di ricordi….

Impasterò un fiore, silenzioso, per la tua tomba.

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