venerdì 22 maggio 2020

SENILITA'

       




SCRIVE CICERONE: “Si dice che Sofocle fu citato in giudizio dai figli  affinché i giudici lo allontanassero, come se fosse un rimbambito, dal patrimonio domestico. Allora si narra che il Vecchio recitasse davanti ai giudici  quella tragedia che aveva tra le mani  e che da poco aveva composto, l’”Edipo a Colono”, e chiedesse poi  ad essi se quella tragedia  sembrava opera di un rimbambito. Dopo averla declamata fu prosciolto dall’ accusa.”
Non tutti noi “senili”  siamo come Sofocle, è ovvio, così come non tutti siamo “tromboni prezzolati”. Quando c’è applicazione ed operosità, le capacità intellettuali rimangono vive anche nei “senili”.
Nei miei anni d’insegnamento all’Università, durante l’elaborazione delle tesi di laurea era più facile dialogare con uno studente “testardo” che con uno PRESUNTUOSO perché quest’ultimo credeva di possedere il carisma dell’INFALLIBILITA ‘, una delle madri dell’INTOLLERANZA.
E ho tenuto presente un insegnamento ricevuto in seconda media dal Preside Enzo CERVELLINO, mitico e dalla sensibilità straordinaria. Entrò in aula il primo giorno di scuola per salutarci e farci alcune raccomandazioni, tra cui “RISPETTATE sempre i vostri compagni, anche quando litigate.” L’ho messa nel mio bagaglio culturale e l’ho ripetuta anche ai miei studenti universitari…

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