domenica 13 ottobre 2019

AMICO RITROVATO & SFOGLIATELLE


UN AMICO RITROVATO con sfogliatelle annesse. – L’ho rivisto dopo circa quarant’anni, per caso, all’ingresso della Cappella Sanseverino, a Napoli. Ci siamo abbracciati, mi ha presentato la moglie, medico, e il figlio, pianista. Abbiamo cominciato a parlare della nostra giovinezza, come accade a chi è ormai giunto alle soglie della vecchiaia. Entrambi ricordiamo tutto, anche le piccole cose, incredibile! E volgiamo  anche gli occhi alla pasticceria da quelle parti, nostra gioiosa amica dei tempi universitari. Andiamo.  Ci accoglie l’abbracciò dell’ intenso profumo delle sfogliatelle ricce appena sfornate. Subito ci  sorridono – sfrontate! - e noi sorridiamo loro ben disposti a lasciarci sedurre per festeggiare quel nostro ‘ritrovarci’. Sette per ciascuno, un numero perfetto, no? 

Entrambi sappiamo che è  un alibi per mascherare la nostra golosità senza fine, cara e antica, figlia dei tanti nostri  sguardi appiccicati ai vetri della pasticceria  del nostro paese lucano. Sguardi, non di più,  perché, ragazzini senza soldi, potevamo soltanto  guardare desiderare sospirare.                           

Per rendere onore a quelle sfogliatelle le centelliniamo una per una per sette volte sette, e il piacere espresso dal nostro viso  tocca la sensibilità del pasticciere complice che ci  offre un  limoncello di Sorrento dal profumo intenso. Che scialo!
Moglie e figlio, casti di palato, ne mangiano una sola. Che scandalo!

P.S. - Rocco, quel mio amico figlio di contadini,  è specializzato  in chirurgia vertebrale e lavora in Francia non avendo trovato posto in un ospedale lucano….


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