Al
ticchettio della pioggia sui vetri, al caldo di un plaid sul letto, con un
occhio alla pubblicità in tv e un altro socchiuso dalla voglia di sonnecchiare,
ho pensato di essere proprio un ‘borghese’. Sono il prodotto dell’epoca del
‘confort’, protetto pure da ogni rischio: della fame, dell’assistenza sanitaria,
della sicurezza economica.
E quegli
altri che percorrono le strade dell’esilio? Quelli dei pellegrinaggi della
speranza? Quelli che attraversano il mare verso una nuova terraferma che dia
loro… dia loro le troppe cose strappate
dalle loro mani per il nostro benessere ‘borghese’?
A me hanno
insegnato l’egoismo ‘borghese’, tutti questi ‘altri’ mi stanno insegnando la fede nell’amore (qualcuno lo chiama solidarietà).
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