martedì 17 settembre 2019

EMOZIONE DEL POTERE


 – Nella mia vita sono stato anche ghostwriter (scrittore fantasma) di alcuni ministri. Soltanto per argomenti culturali, però. Fu in un settembre che mi trovai al seguito di un  ministro della Pubblica Istruzione per l’inaugurazione di una nuova Scuola Nautica in una città del nord. Era fissata per le 12, ma prima, alle 9,30, era previsto un ricevimento in Prefettura. Venne la macchina a prelevare il ministro lasciando me in albergo con la mia Olivetti 44 per  inserire alcune variazioni da lui apportate durante la notte al discorso già pronto. Fatto, una macchina mi porta in Prefettura e noto che si ferma lentamente all’ingresso. Un commesso in alta uniforme mi apre lo sportello e questo fa scattare il tenente a gridare un attenti al picchetto d’onore di marinai schierato nell’ampio cortile.
Quel commesso quasi mi strappa di mano la borsa e allora capisco che debbo passare in rassegna i soldati. Con  passo marziale e sciabola sfoderata il tenente viene a “prelevarmi” all’ingresso. Come un attore col cuore a tamburo, tossisco, mi abbottono la giacca e dritto come un fuso, avanzo con passo cerimoniale lungo il tappeto rosso, seguito a distanza di un braccio dal tenente. Ero col fiato sospeso per l’emozione. Mi inchino davanti la bandiera e arrivo ai piedi dello scalone, solenne col suo tappeto rosso. Qui vengo preso “in consegna” da un giovane capitano dei Carabinieri che, dandomi la destra e con modi gentili, mi indica lo scalone da salire. Arrivato in cima, gli dico: “Per favore può far recuperare la borsa, c’è dentro il discorso per il ministro.” Al che mi guarda e saputo chi ero assume un atteggiamento familiare. Mi accompagna nella sala e quando già un notabile sta per porgermi la mano ossequioso, il capitano gli dice dice: “No, non è lui.”
Seppi dopo che quel “lui” era il presidente della Camera di Commercio locale eletto il giorno prima e non ancora ben conosciuto da tutti. Gli somigliavo maledettamente, ma non ero lui!
Però davanti a quel picchetto d’onore ho provato l’emozione del potere.

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