domenica 28 luglio 2019

FRIGO




FRIGO – Sarà stato il caldo, certo è che il vizio cominciò  a prenderlo in luglio: andare un giorno si e uno no al supermarket. Prima accadeva una volta a settimana, comprava il necessario, lo sistemava nel  frigo e lo consumava secondo la tabella dietetica messa su coi “suggerimenti” del computer. In quel market si beava del fresco, ma godeva pure a riempire il carrello con tanta di quella roba che a vederla qualcuno la pensava per una famiglia numerosa. Macché,  la sua  famiglia era scivolata via come l’acqua di un fiume. Il resto della parentela esisteva soltanto per gli inutili e ipocriti auguri di Natale.   
Per comprare non aveva più bisogno di una nota-spesa. Riempiva il carrello e basta. Colmo, lo guardava e si compiaceva. A casa scattava in lui quasi un fare liturgico: metteva a posto tutto  con attenzione e solennità. Surgelati nel frizer, formaggi e salse varie al primo livello, affettati al secondo, frutta varia al terzo, verdure nella vaschetta in fondo. Lo scatolame era per la scansia.                                                                                                                
Constatò che il consumo era inferiore agli acquisti, ma non lo poteva aumentare per via della dieta. Però, però doveva pure passare le serate andando al supermarket e di lì non poteva uscire col carello vuoto. Decise allora di approfittare dei saldi per comprare un secondo frigorifero. Lo mise accanto all’altro e, guardandoli, e si sentì felice. Di tanto in tanto controllava la scadenza dei cibi e li sostituiva con dei nuovi comprati però in un altro supermercato, anch’esso accogliente..                                    
Aveva cambiato luogo perché  si stava orientando all’ acquisto di cibi un po’ selezionati. Li degustava con voluttà. Erano così buoni da non poter essere confusi con gli altri. Perciò era bene acquistare un terzo frigorifero. Anche questa volta, vedendoli uno accanto all’altro, si senti eccitato in tutti e cinque i sensi.  La cucina si stava però facendo piccola, allora lui decise di trasferire i tre frigoriferi in sala da pranzo togliendo un mobile non proprio necessario. La parete era larga tre metri  e quindi, secondo i suoi calcoli, poteva accogliere altri due frigoriferi in quanto gli era venuta l’idea di “specializzare” ognuno di essi: uno per la frutta, uno per le verdure, uno per la carne e via dicendo. Continuò ad andare ogni sera al supermarket e continuò a comprare frigo. Alla sistemazione del decimo fu tanto eccitato da avere una eiaculazione e gli occhi affogati nelle lacrime di felicità. Li puliva, li lavava, li riempiva, li accarezzava per tenerli sempre in forma.
Aveva trovato un motivo per continuare a vivere.

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