lunedì 28 luglio 2014


   
Caro Direttore, ho letto “Lo strano caso della Storia Bandita” ed ho trovato davvero “strano” (uso un eufemismo) che il bando per la gestione dello spettacolo porti la data del 7 luglio con l'indicazione del 15 luglio (notare, sette giorni dopo) quale data ultima per la presentazione delle proposte di gestione del cinespettacolo in agro Brindisi di Montagna. A Roma, in casi del genere, un detto popolare dice “o ci fai o ci sei” , nel senso che ti fingi scemo o sei scemo per non essere chiaro nel parlare o nell'agire.
Al di la di qualsiasi polemica e condividendo gli interrogativi posti da Denny Scarano sul suo blog riportati anche dal tuo giornale, non bisogna essere capitani d'industria per capire che si tratta di un bando “scellerato” (prendo a prestito il termine dai dialoghi dello spettacolo) perché nemmeno l'ufficio studi, che so io, della FIAT o della Banca d'Italia elaborerebbe in sette giorni un piano di fattibilità gestionale tanto complesso come quello richiesto dalla circostanza. Allora due sono i casi, a mio parere: o il Comune di Brindisi è disavveduto o è stato fatto un bando per qualche “cliente”. Entrambi i casi creano perplessità. Il primo porta all'inevitabile conclusione di trovarsi dinanzi ad un gruppo di incompetenti che non si rende conto che gestire il cinespettacolo non è come gestire una mensa comunale. Per una operazione così grossa ed impegnativa – anche sotto il profilo economico-finanziario - occorre esaminare tutte le possibili coordinate gestionali finalizzate allo scopo, e questo non è possibile farlo in sette giorni di tempo (come da bando). Sorprende la sorpresa, mi si perdoni l'ossimoro, del sindaco che lamenta di aver ricevuto una sola proposta. E' una sorpresa sincera o strumentale? (mi si perdoni ma sono abituato a pensar sempre male). Non è stato lui ad “improvvisare” tale bando quando invece esso andava fatto almeno dai tre a sei mesi di anticipo, tanto quanto ne richiede l'elaborazione di una proposta tecnicamente seria e corretta nella sua articolazione e nella sua fattibilità?
Se poi i sette giorni del bando sono stati concepiti per qualche “cliente”, beh, allora siamo di fronte alla solita salsa lucana, tanto prelibata e prediletta da certi palati. Questo secondo aspetto non mi sorprenderebbe se considerassi i grandi investimenti fatti negli anni passati su questa struttura, che ire doveva essere di eccellenza per il turismo. Dio mio quanti soldi, dai quali non si sono tenuti lontani molti gustatori di quella salsa!
A proposito, caro Direttore, ricorderai i giornali di un tempo che conducevano delle belle inchieste, ampie, articolate e documentate. Anticaglie, mi si dirà, ma erano utili a far capire a noi della società civile i lati oscuri o i coni d'ombra di quanti operavano, con eleganza truffaldina, “contro” tale società. . Quel un tempo personalmente lo rimpiango un poco e, nel contempo, oggi mi piace sognare paginoni del tuo giornale dedicate a sviscerare le passate gestioni e l'impiego di tutti i soldi investivi dalla Regione per questa lodevole iniziativa, oggi al palo. Ma, credimi, è solo un sogno utile a ricordarmi che in questa Regione i sogni debbono restare tali.
Tanto per colorare un poco il discorso e senza malizia (ma la malizia c'è) racconto col sorriso sulle labbra: in una recentissima riunione promossa dalla Regione per la nuova leggere regionale dello spettacolo c'è stato l'intervento di una addetto ai lavori il quale ha narrato come qualche anno fa il Ministero dello Spettacolo deliberò un contributo di 100.000 euro (o lire, mi sfugge ora la precisione) alla Grancia. La quale però non ha potuto (o voluto, il dubbio è d'obbligo) godere di tale contributo per non essere stata in grado di produrre la necessaria documentazione richiesta dalla normativa, documentazione che doveva essere ratificata dalla Regione. “Episodi del genere non debbono più accadere”, concluse l'infervorato intervento indirizzato al tavolo regionale, suggerendo in tal modo anche un maggiore efficienza degli uffici regionali e un più attento controllo sugli investimenti da fare settore dello spettacolo. Immediatamente mi è sorta una domanda: ma chi controllerà i controllori? Penso ad un simpatico episodio storico. Un papa commissionò ad Antonio Canova di scolpire una statua per la sua tomba in san Pietro. L'interpellato fece una statua della Verità, raffigurata da una bellissima donna nuda, in omaggio al papa che affermava di essere un testimone della Verità rivelata. A statua terminata, ci furono le proteste dei cardinali scandalizzati. Il papa chiamo lo scultore e con ironia gli disse di coprire un poco quella statua perché la verità nuda non piace a nessuno. La statua è ancora là, un parte scoperta o, dipende dal punto di vista, in parte scoperta.....
Signor sindaco di Brindisi di Montagna, fuori di metafora, ora che farà: mancando i concorrenti al “suo” bando, darà la gestione “in affido diretto” ad un cuoco di sua fiducia, bravo nel preparare la solita salsa lucana?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gentile Professor Larotonda,

ho apprezzato molto la lucidità e la coerenza intellettuale del suo articolo. Ha dato voce, con la scrittura, a quello che molti, almeno a Brindisi Montagna, pensano e non riescono a dire.

Cordialmente,
Maria Antonietta Larocca