Caro Direttore, ho
letto “Lo strano caso della Storia Bandita” ed ho trovato
davvero “strano” (uso un eufemismo) che il bando per la gestione
dello spettacolo porti la data del 7 luglio con l'indicazione del 15
luglio (notare, sette giorni dopo) quale data ultima per la
presentazione delle proposte di gestione del cinespettacolo in agro
Brindisi di Montagna. A Roma, in casi del genere, un detto popolare
dice “o ci fai o ci sei” , nel senso che ti fingi scemo o sei
scemo per non essere chiaro nel parlare o nell'agire.
Al di la
di qualsiasi polemica e condividendo gli interrogativi posti da Denny
Scarano sul suo blog riportati anche dal tuo giornale, non bisogna
essere capitani d'industria per capire che si tratta di un bando
“scellerato” (prendo a prestito il termine dai dialoghi dello
spettacolo) perché nemmeno l'ufficio studi, che so io, della FIAT o
della Banca d'Italia elaborerebbe in sette giorni un piano di
fattibilità gestionale tanto complesso come quello richiesto dalla
circostanza. Allora due sono i casi, a mio parere: o il Comune di
Brindisi è disavveduto o è stato fatto un bando per qualche
“cliente”. Entrambi i casi creano perplessità. Il primo porta
all'inevitabile conclusione di trovarsi dinanzi ad un gruppo di
incompetenti che non si rende conto che gestire il cinespettacolo non
è come gestire una mensa comunale. Per una operazione così grossa
ed impegnativa – anche sotto il profilo economico-finanziario -
occorre esaminare tutte le possibili coordinate gestionali
finalizzate allo scopo, e questo non è possibile farlo in sette
giorni di tempo (come da bando). Sorprende la sorpresa, mi si perdoni
l'ossimoro, del sindaco che lamenta di aver ricevuto una sola
proposta. E' una sorpresa sincera o strumentale? (mi si perdoni ma
sono abituato a pensar sempre male). Non è stato lui ad
“improvvisare” tale bando quando invece esso andava fatto almeno
dai tre a sei mesi di anticipo, tanto quanto ne richiede
l'elaborazione di una proposta tecnicamente seria e corretta nella
sua articolazione e nella sua fattibilità?
Se poi i
sette giorni del bando sono stati concepiti per qualche “cliente”,
beh, allora siamo di fronte alla solita salsa lucana, tanto prelibata
e prediletta da certi palati. Questo secondo aspetto non mi
sorprenderebbe se considerassi i grandi investimenti fatti negli anni
passati su questa struttura, che ire doveva essere di eccellenza per
il turismo. Dio mio quanti soldi, dai quali non si sono tenuti
lontani molti gustatori di quella salsa!
A proposito,
caro Direttore, ricorderai i giornali di un tempo che conducevano
delle belle inchieste, ampie, articolate e documentate. Anticaglie,
mi si dirà, ma erano utili a far capire a noi della società civile
i lati oscuri o i coni d'ombra di quanti operavano, con eleganza
truffaldina, “contro” tale società. . Quel un tempo
personalmente lo rimpiango un poco e, nel contempo, oggi mi piace
sognare paginoni del tuo giornale dedicate a sviscerare le passate
gestioni e l'impiego di tutti i soldi investivi dalla Regione per
questa lodevole iniziativa, oggi al palo. Ma, credimi, è solo un
sogno utile a ricordarmi che in questa Regione i sogni debbono
restare tali.
Tanto per
colorare un poco il discorso e senza malizia (ma la malizia c'è)
racconto col sorriso sulle labbra: in una recentissima riunione
promossa dalla Regione per la nuova leggere regionale dello
spettacolo c'è stato l'intervento di una addetto ai lavori il quale
ha narrato come qualche anno fa il Ministero dello Spettacolo
deliberò un contributo di 100.000 euro (o lire, mi sfugge ora la
precisione) alla Grancia. La quale però non ha potuto (o voluto, il
dubbio è d'obbligo) godere di tale contributo per non essere stata
in grado di produrre la necessaria documentazione richiesta dalla
normativa, documentazione che doveva essere ratificata dalla Regione.
“Episodi del genere non debbono più accadere”, concluse
l'infervorato intervento indirizzato al tavolo regionale, suggerendo
in tal modo anche un maggiore efficienza degli uffici regionali e un
più attento controllo sugli investimenti da fare settore dello
spettacolo. Immediatamente mi è sorta una domanda: ma chi
controllerà i controllori? Penso ad un simpatico episodio storico.
Un papa commissionò ad Antonio Canova di scolpire una statua per la
sua tomba in san Pietro. L'interpellato fece una statua della Verità,
raffigurata da una bellissima donna nuda, in omaggio al papa che
affermava di essere un testimone della Verità rivelata. A statua
terminata, ci furono le proteste dei cardinali scandalizzati. Il papa
chiamo lo scultore e con ironia gli disse di coprire un poco quella
statua perché la verità nuda non piace a nessuno. La statua è
ancora là, un parte scoperta o, dipende dal punto di vista, in parte
scoperta.....
Signor
sindaco di Brindisi di Montagna, fuori di metafora, ora che farà:
mancando i concorrenti al “suo” bando, darà la gestione “in
affido diretto” ad un cuoco di sua fiducia, bravo nel preparare la
solita salsa lucana?
1 commento:
Gentile Professor Larotonda,
ho apprezzato molto la lucidità e la coerenza intellettuale del suo articolo. Ha dato voce, con la scrittura, a quello che molti, almeno a Brindisi Montagna, pensano e non riescono a dire.
Cordialmente,
Maria Antonietta Larocca
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