venerdì 16 agosto 2013




                                                 
Ieri, ferragosto, ho visto un libro scivolare sulle acque di un torrente. Era chiuso e non sono riuscito a leggere il titolo, ma sapevo che le sue pagine contenevano centinaia di parole che volevano raccontare qualcosa o spiegare qualcosa. La corrente era forte per poterlo salvare dalle acque.
Lo seguii con tremore e percepii quel mormorio assillante delle acque come un lamento doloroso di inchiostro e carta che emettono i libri quando sanno di essere annegati o bruciati. Era il dolore di quel che non verrà mai più letto.
Accanto mi sedeva la mia nipotina con gli occhi fissi sul suo iPad, convinta che un'applicazione le possa cambiare la vita....

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