martedì 4 dicembre 2012

Si soffre moltissimo quando certe parti di noi stessi scappano via e restiamo soli, privi di noi stessi, con gli occhi fuori dalle orbite, puntati come periscopi in cerca di una sirena che ci faccia naufragare, e la coscienza abbandonata dalle virtù che se ne sono andate a spasso (l'onestà è in un negozio e viene coinvolta in strani traffici; a casa di un amico, la sincerità gli fa i complimenti per il suo libro mentendo spudoratamente; l'indulgenza è prigioniera della vigliaccheria e si lascia andare sui cuscini di qualche salotto, mentre la maldicenza, ne combina una delle sue; dopo essersi bevuta un drink, la giustizia non sa più dove guardare; la riconoscenza, frivola e sciocca, come al solito sbaglia porta andando a trovare gli amici ricchi e dimenticando quelli poveri...) Che fare di noi stessi quando le nostre qualità se ne vanno a passeggio?”M: Sachs, Il sabba, Adelphi, Milano 2011.

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