lunedì 24 dicembre 2012


COME ALI DI FARFALLA

Lo sfondo del mio desktop è formato dal particolare di un affresco di Andrea Mantegna: tre angioletti alati reggono un pannello brunito su cui è scritto “Auguri”. Appartiene alla celebre ”Camera degli sposi”, affrescata a Mantova nel 1474 per i Gonzaga. Dei tre, due hanno ali di farfalla e lo sguardo sbarazzino, il terzo ha gli occhi bassi e le ali di piume, già pesanti Insieme hanno però la consapevolezza di adempiere a un dovere. Nel guardarli uno si può anche chiedere, oziosamente, come sarebbero da adulti, e con quale tipo di ali capaci di reggerne il peso .
Io che amo avere la testa fra le nuvole e camminare nel vento come un Don Chisciotte, proietto su quel pannello brunito, a mo' di schermo, alcune scene viste in questi giorni. Prima scena: un ragazzo lucano vende l'oro della nonna, con il consenso di lei, per comprare l'ultimo modello di ipad-mini. La nonna, che vive con una misera pensione, non avrà più l'oro del suo matrimonio. Del suo passato. Ma si è detta contenta . Sorridente è stata anche la madre che ha accompagnato il ragazzo al negozio. Tutti e tre felici per di questo “strumento di beatitudine” che mette le ali di farfalla al ragazzo.
Scena seconda: un giovane padre, operaio della FIAT, è col figlio di dodici anni in un negozio in via Pretoria. Sono li per comprare un tablet compiuter. Il padre gli indica un modello meno costoso, ma l'angioletto non recede e sciorina la bontà della propria scelta: “mi dà musica e video umlimited, è multi-tasking, ha la PlalyStation, si prende a rate di 35 euro per 24 mesi”. Sa tutto. Ricevute queste informazioni rassicuranti, il padre dice ok, felice di aver messo al proprio ragazzo nuove ali di farfalla.
Scena terza: l'orologio ha le lancette alle 13,40 in piazza al Francioso. Un ragazzo paffuto appena uscito da scuola, elementare a guardare del grembiule, divora una pizza. Comincia a trangugiare la seconda ma subito la butta via, già sazio. E così quel pezzo di pizza si aggiunge ai centoventi quintali di cibo che ogni giorni in Italia vengono buttati nella spazzatura. Qualcuno glielo ha detto mai? Forse anche lui avrà cambiato canale per non vedere in TV i volti dei bambini affamati, emaciati dei vari continenti esibiti dalle associazioni umanitarie per chiedere aiuto. Che spettacolo disgustoso, meglio cliccare! Un ragazzo figlio di un dentista mi ha detto “ma quelli sono africani!” . Risposta agghiacciante! Già, perché lui è un europeo ipernutrito con le ali di farfalla garantite CE !
Che senso ha per i ragazzi il Natale se non quello di ricevere il regalo tanto desiderato che nulla ha che fare con i simboli religiosi, con la nascita di un certo Bambino venuto al mondo con la pretesa di salvarlo dalla superbia e dall'avarizia, dalla lussuria e dall'ira, della gola e dall' invidia, dalla cattiveria e dall'accidia? E l'accidia non è forse l'indifferenza verso azioni migliorative? Benefiche? Non è forse l'esilio dell' iniziativa? Della crescita personale? Non è l'indifferenza verso ciò che succede oltre il proprio orticello§? Non è voler conservare eternamente le ali di farfalla, idonee solo al volo corto?
Il vento mi parla della frivolezza che i ragazzi stanno prendendo sempre più dai loro genitori. Mi porta quell' atmosfera di “eterni scioperi” che accentua quell' eterna vacanza mentale che pervade le loro scuole.. Mi fa udire il tintinnio dei soldi facili nelle loro tasche.. Mi riempie le narici di quell'odore di birra da essi trangugiata a dismisura. Mi sussurra che è un fatto del tutto naturale far uso della droga (dalle piccole dosi in su), assunta per sentirsi grande capitano di una nave senza virtù. E poiché i giovani hanno bisogno di prender le cose sul serio, prendono tutto ciò con la più assoluta serietà.
Intanto continuo ad osservare i molti genitori che non insegnano ai loro ragazzi che la vita si conquista e non si saccheggia come una città espugnata. Ma perché essi non si stupiscono di amare i figli oltre gli oggetti che regalano loro? Perché, cosi generosi ed incoscienti, non capiscono di essere a bordo di una barca che fa acqua da tutte le parti, non smettono di tentare con le reti marce di pescare le stelle?
La testa mi porta al di là delle nuvole dove mi pare di scorgere una bianca scia di angioletti alati, al di sopra degli errori, dei regali e dei baci: essi cantano ancora per i pochi uomini di “buona volontà” affinché la Speranza si mantenga almeno sul filo di una lana per continuare a dare un senso alla vita. E un aspetto della Speranza è che i genitori costruiscano solide ali di piume ai loro ragazzi affinché possano uscire da quell'abbraccio con se stessi che costituisce tutto il dramma della fanciullezza e della prima giovinezza.
In silenzio scrivo sul pannello brunito della vita “Auguri”.

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