COME
ALI DI FARFALLA
Lo
sfondo del mio
desktop è formato
dal particolare di un affresco di Andrea Mantegna: tre angioletti
alati reggono un pannello brunito su cui è scritto “Auguri”.
Appartiene alla celebre ”Camera degli sposi”, affrescata a
Mantova nel 1474 per i Gonzaga. Dei tre, due hanno ali di farfalla e
lo sguardo sbarazzino, il terzo ha gli occhi bassi e le ali
di piume, già pesanti
Insieme
hanno
però la consapevolezza di adempiere a un dovere. Nel guardarli
uno si può anche chiedere, oziosamente, come sarebbero da adulti, e
con quale tipo di ali capaci di reggerne il peso .
Io
che amo avere la testa fra le nuvole e camminare nel vento come un
Don Chisciotte, proietto su quel pannello brunito, a mo' di schermo,
alcune scene viste in questi giorni. Prima scena: un ragazzo lucano
vende l'oro della nonna, con il consenso di lei, per comprare
l'ultimo modello di ipad-mini.
La nonna,
che vive con una misera pensione, non avrà più l'oro del suo
matrimonio. Del suo passato. Ma si è detta contenta . Sorridente è
stata anche la madre che ha accompagnato il ragazzo al negozio. Tutti
e tre felici per di questo “strumento di beatitudine” che mette
le ali di farfalla al ragazzo.
Scena
seconda: un giovane padre, operaio della FIAT, è col figlio di
dodici anni in
un negozio in via Pretoria. Sono li per comprare un tablet
compiuter. Il padre gli indica un modello meno costoso, ma
l'angioletto non recede e sciorina la bontà della propria scelta:
“mi dà musica e video umlimited, è multi-tasking, ha la
PlalyStation, si prende a rate di 35 euro per 24 mesi”. Sa tutto.
Ricevute queste informazioni rassicuranti, il padre dice ok, felice
di aver messo al proprio ragazzo nuove ali di farfalla.
Scena
terza: l'orologio ha le lancette alle 13,40 in piazza al Francioso.
Un ragazzo paffuto appena uscito da scuola, elementare a guardare del
grembiule, divora una pizza. Comincia a trangugiare la seconda ma
subito la butta via, già sazio. E così quel pezzo di pizza si
aggiunge ai centoventi quintali di cibo che ogni giorni in Italia
vengono buttati nella spazzatura. Qualcuno glielo ha detto mai? Forse
anche lui avrà cambiato canale per non vedere in TV i volti dei
bambini affamati, emaciati dei vari continenti esibiti dalle
associazioni umanitarie per chiedere aiuto. Che spettacolo
disgustoso, meglio cliccare! Un ragazzo figlio di un dentista mi ha
detto “ma quelli sono africani!” . Risposta agghiacciante! Già,
perché lui è un europeo ipernutrito con le ali di farfalla
garantite CE !
Che
senso ha per i ragazzi il Natale se non quello di ricevere il regalo
tanto desiderato che nulla ha che fare con i simboli religiosi, con
la nascita di un certo Bambino venuto al mondo con la pretesa di
salvarlo dalla superbia e dall'avarizia, dalla lussuria e dall'ira,
della gola e dall' invidia, dalla cattiveria e dall'accidia? E
l'accidia non è forse l'indifferenza verso azioni migliorative?
Benefiche? Non è forse l'esilio dell' iniziativa? Della crescita
personale? Non è l'indifferenza verso ciò che succede oltre il
proprio orticello§? Non è voler conservare eternamente le ali di
farfalla, idonee solo al volo corto?
Il vento mi parla della
frivolezza che i ragazzi stanno prendendo sempre più dai loro
genitori. Mi porta quell' atmosfera di “eterni scioperi” che
accentua quell' eterna vacanza mentale che pervade le loro scuole..
Mi fa udire il tintinnio dei soldi facili nelle loro tasche.. Mi
riempie le narici di quell'odore di birra da essi trangugiata a
dismisura. Mi sussurra che è un fatto del tutto naturale far uso
della droga (dalle piccole dosi in su), assunta per sentirsi grande
capitano di una nave senza virtù. E poiché i giovani hanno bisogno
di prender le cose sul serio, prendono tutto ciò con la più
assoluta serietà.
Intanto
continuo ad osservare i molti genitori che non insegnano ai loro
ragazzi che la vita si conquista e non si saccheggia come una città
espugnata. Ma perché essi non si stupiscono di amare i figli oltre
gli oggetti che regalano loro? Perché, cosi generosi ed incoscienti,
non capiscono di essere a bordo di una barca che fa acqua da tutte
le parti, non smettono di tentare con le reti marce di pescare le
stelle?
La
testa mi porta al di là delle nuvole dove mi pare di scorgere una
bianca scia di angioletti alati, al di sopra degli errori, dei
regali e dei baci: essi cantano ancora per i pochi uomini di “buona
volontà” affinché la Speranza si mantenga almeno sul filo di una
lana per continuare a dare un senso alla vita. E un aspetto della
Speranza è che i genitori costruiscano solide ali di piume ai loro
ragazzi affinché possano uscire da
quell'abbraccio con se stessi che costituisce tutto il dramma della
fanciullezza e della prima giovinezza.
In silenzio scrivo sul pannello brunito della vita “Auguri”.
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