
Stanno per ripartire i corsi all’Università. Ci saranno polemiche. Succede da anni quando si tocca un sacro totem. Le vorrei soprattutto da parte degli studenti, sempre più sgrammaticati, banali e giulivi, come usciti dallo stampino del grande fratello & c.. A loro dico: incazzatevi un po’, per favore! Perché far finta di niente davanti alle disfunzioni? Prendiamo l’ultima, quella di chiudere la Casa dello Studente di via Filzi. Dovrebbe succedere il 30 settembre. Sono 80 posti letti che vanno in fumo. E perché?
Ed ecco il rosario dei misteri delle irresponsabilità. Primo mistero: la Regione dal 2005 versa sempre la stessa quota per i costi di gestione (che strano, non applica neppure l’annuale aumento ISTAT!).
Secondo mistero: il Comune di Potenza, proprietario, ancora non ha accatastato l’immobile, con tutto ciò che ne consegue (“stiamo procedendo alla informatizzazione del sistema”, giustifica il dirigente che tutto comprende e tutto scusa circa le inadempienze)
Terzo mistero: il Comune non ha ancora fornito il certificato di agibilità dello stabile (forse aspetta il classico “incidente-sveglia-politici” che cancellerebbe anche le raminghe
affermazioni del vice sindaco!).
Quarto mistero: si è alzata la voce di un Rappresentante degli studenti per chiedere al Presidente De Filippo di incontrare i giovani e spiegare il perché della sua poca attenzione nei loro confronti. Silenzio assoluto (il Rappresentante dimentica che il Presidente sa che gli studenti universitari sono lucani e quindi sottomessi e quindi senza la voglia di andare a reclamare diritti sotto le sue finestre).
I grani delle responsabilità continuano… Intanto una battuta buffa. L’ha pronunciata il consigliere Nardiello: “Il Consiglio regionale dovrà affrontare in maniera organica tutti i problemi della residenzialità e del diritto allo studio universitario, rilanciando l’attività dell’Ardsu e facendo il punto sul progetto della Casa dello Studente in via Manhes, ecc..” E’ da ridere! La nostra Università è stata istituita nel 1981. Già esisteva la Regione. Già esisteva il Comune. Ma né una e né l’altra hanno voluto creare in tutti questi anni uno solo degli indotti dell’Università, di loro spettanza, capace di rendere gradevole ad uno studente fuori sede il soggiorno a Potenza. Ma che dire poi della stessa città che in proposito ha fatto assai poco, salvo i pubs macinaquattrini?
Il “Progetto Casa dello Studente” fu lanciato anni fa dall’allora Rettore Fonseca che, proprio in funzione di ciò, fece acquistare dall’Università l’Istituto delle Canossiane. Il quale ha avuto successivamente una destinazione d’uso diversa. Perché mai? Perché le spese di gestione di questa costituenda Casa non spettano, per legge, all’Università. Dio sa, e con lui tutti quelli che hanno allungato il collo alla greppia, quanto è costato rendere un po’ funzionale il palazzo di via Filzi!. E oggi lo si chiude? E intanto 80 studenti dovranno cercarsi un altro alloggio presso privati. In ordine a ciò, Nardiello ci dice un’altra amenità allorché auspica che “si convochi un incontro con la partecipazione di rappresentanti della Regione, dell’Ardsu e del Comune di Potenza per individuare soluzioni che non possono che riguardare accordi tra proprietari di alloggi e istituzioni per reperire i posti letto necessari, ecc.”.
. Che bello vivere nel paese dei balocchi! Senti se la Regione è disposto a farlo. Senti se il Comune ha la stessa volontà. Senti soprattutto i proprietari se vogliono una cosa del genere. Un mio amico che abitava in centro fino all’anno scorso, scaduto il contratto, è stato messo fuori del padrone di casa il quale la ha poi affittata a studenti. L’uscente pagava 700 € al mese (di cui metà in nero), gli entranti, cinque universitari in quattro stanze+cucina, 1.500 € mensili+ spese (riscaldamento+luce+ condominio). Tutto rigorosamente in nero.
Ora quegli 80 studenti senza casa gireranno per Rione Francioso. Troveranno una stanza a 270/ 280 € mensili+le spese. Un posto letto in camera doppia = € 220/230+spese. Rigorosamente in nero. Se si spostano di zona, c’è un lieve calo, sia per una stanza= € 250+spese – che per un posto letto. Rigorosamente in nero. E si viene a parlare di individuare costi standard da concordare con i proprietari immobiliari ?
Gli studenti che andavano in via Filzi, grazie ad una borsa-alloggio assegnata dall’ARDSU (=Regione) in base ad una graduatoria di merito, ora riceveranno solo un contributo mensile di 110 euro per pagarsi l’affitto. Ma che bella Regione che cura con affetto materno i suoi cari studenti! C’è una cosa che mi fugge ed è una domanda cui ancora non trovo risposta: perché mai i politici regionali non considerano i giovani studenti universitari come loro clienti? In fondo sono lucani anch’essi! Perché non li pensano almeno come loro elettori? (tra qualche mese si vota).Chissà.
Ragazzi incazzatevi, per favore! Le finestre del sindaco sono in piazza Sedile. Quelle del Presidente in via Vincenzo Verrastro (che grande Presidente, lui, al quale l’Università dovrebbe erigere almeno un busto!).
2 commenti:
Io non sono nu uagliò ma sono incazzatissimo! Grande post prof!
Peccato che non succederà nulla....
ma lei oltre a scrivere cosa fa´???
non crede che sarebbe giusto scendere nelle piazze e partecipare di persona.. oltre che a scrivere sul blog?
mi sembra un atteggiamento contradittorio il suo.. tipico di un professore in pensione...( e che pensione...$$$$)
:(
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