venerdì 3 ottobre 2008

QUADRI PLASTICI - L'Adultera




Avigliano (PZ) , 2008
L'ADULTERA: CHI E’ SENZA PECCATO…

“Gli scribi e i farisei conducono a Gesù una donna e gli dicono: “Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Ora Mosè ci ha comandato nella Legge che tali donne siano lapidate. Tu che ne pensi?”. Questo dicono per metterlo alla prova e per avere poi di che accusarlo. Ma Gesù si china e col dito si mette a scrivere per terra. E poiché quelli insistono, egli alza il capo e dice loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E di nuovo si china e continua a scrivere per terra. Udite queste parole, se ne vanno tutti, uno dopo l'altro. Rimane soltanto Gesù con la donna là in mezzo. Allora egli alzatosi, le chiede: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?” Ella risponde: “Nessuno, Signore.” E Gesù: “Neppure io ti condanno, va e non peccare più”. (Giovanni 8, 3-11)
Il brano evangelico è molto limpido: ci troviamo di fronte ad una storia fatta di bisogni e di attese, proprio come oggi. La donna "non ha trovato quello che cercava all'interno di un legame familiare e nell'intimità di uno sposo. Non è riuscita a saziare la sua sete d'amore ricevuto e dato. Ha cercato allora un incontro fatto di sotterfugi. Si lascia andare in una ricerca di soddisfazione che si rivelerà un'altra volta deludente e umiliante. Un incontro che non modificherà la sua esistenza, non la colmerà nella sua sete d'amore”[1]. Ma accade l’imprevisto. Dram-matico: viene sorpresa e trascinata in piazza L’amante è fuggito. Del marito non si sa dov’è. Eppure entrambi hanno approfittato di lei come strumento di piacere. E’ stata una donna-oggetto. nelle mani dei due uomini.
La circostanza può costarle la vita. I suoi accusatori sono “gente perbene”, rispettosa dalla Legge, la quale dà sicurezza ed è anche scudo dietro cui nascondere la perfidia, l’ intolleranza, la spietatezza, la violenza. Quella “brava gente”, amante della Legge e dell’ordine, fa ritmare nelle sue mani i sassi pronti per essere scagliati contro “la diversa”. Ma Gesù spiazza tutti con un’ affermazione che mette in crisi la loro ipocrisia e rende innocue le loro mani assassine: “chi è senza peccato…” Cosicché la situazione si chiude positivamente con “la misera e la misericordia”, come dice Sant’Agostino. La Legge non viene rinnegata, ma superata nei suoi inevitabili limiti dalla comprensione (“neppure io ti condanno” ) che non vuol dire condivisione ( “va e non peccare più).
E la gente per bene incensurata? Nell’episodio evangelico ha il pudore di andarsene sconfitta dalla comprensione. Ma nella realtà di oggi ha indossato la corazza dell’ impudenza e della violenza. E credendosi senza c senza macchia, in nome della personale paura invoca leggi di discriminazione, di razzismo, di intolleranza. Mostri della ragione che già fecero esclamare a Brecht:: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari/ e fui contento perché rubacchiavano./ Poi vennero a prendere gli ebrei/ e stetti zitto perché mi stavano antipatici./ Poi vennero a prendere gli omosessuali/ e fui sollevato perché mi erano fastidiosi./ Poi vennero a prendere i comunisti/ ed io non dissi niente perché non ero comunista./ Un giorno vennero a prendere
me/ e non c'era rimasto nessuno a protestare.”

[1] Sito “Parabola”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sarebbe possibile avere anche i commenti degli anni passati. Grazie,un suo estimatore