E’ difficile parlare di speranza. Bisogna
far capire invece che la speranza è
parente stretta del realismo, la tensione di chi orienta i suo passi con amore e trepidazione, verso
il traguardo non ancora raggiunto. E’ impegno robusto che non ha da spartire
nulla con la fuga. Perché chi spera non fugge. Si incarna nella storia, non si
aliena. Costruisce il futuro, non lo attende soltanto. Ha la grinta del
lottatore, non la rassegnazione di chi disarma. Ha la passione del veggente,
non l’aria avvilita di chi si lascia andare. Cambia a storia, non la subisce.
Ricerca la solidarietà con gli altri viandanti, non la gloria del navigatore
solitario.
(Don Tonino Bello, Cos’è la speranza, 2002)
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