giovedì 3 marzo 2022

CENTENARIO

 


Era di sera e lo rividi nel Gran Caffè di Potenza. Beveva un cappuccino. Lo salutai e lui si ricordò del nostro incontro alla Libreria Croce di Roma in cui si celebrava Ungaretti, lì presente. Mi aveva presentato a Pier Paolo il direttore editoriale della Garzanti, suo editore e mio amico.

 Gli chiesi se il film lo girava  in Israele, da cui era appena tornato. No.  Là tutto era ormai  moderno. E stava già pensando di girarlo a Matera. “E’ molto  arcaica!”,  motivò. Gli suggerii  Castel Lagopesole come possibile “palazzo di Erode”. (casttello di Federico II su ispirazione araba) Non rispose e, dopo l’ultimo sorso – beveva lentamente – mi disse che all’ indomani sarebbe andato a Barile, segnalatogli non ricordo da chi.

Nel film rividi il cortile di Lagopesole come “cortile del Sinedrio” e Barile ribattezzata Betlemme.

Del film già in circolazione parlammo a casa sua, a Roma-EUR. Ero da lui  per un’ intervista. Gli riferii, quasi provocatorio, la reazione dei Padri Sinodali (cioè ai vescovi partecipanti al Concilio Ecumenico)  alla visione del suo “Vangelo secondo Matteo”. La proiezione riservata era avvenuta nel grande auditorium di via della Conciliazione 1. Erano da lì usciti tutti in silenzio.  Non una parola.   Pier Paolo mi guardò con quel suo sguardo sempre  lucido e acuto,  non sorrise, e diede il primo sorso al caffè portatoci dalla madre  con un sorriso appena accennato.

Forse quei Padri si chiesero in segreto com’era stato possibile che un regista notoriamente scandaloso avesse potuto interpretare la parola evangelica! (eppure quel film, ancora oggi, risulta essere il più penetrante e il migliore sull’argomento).

(nel centenario della nascita di P.P. Pasolini, 5 marzo 1920-2020)


 

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