giovedì 26 settembre 2019

UNIVERSITA'



 
 
Il primo ottobre 1989 sono arrivato all’Università della Basilicata.
Ho avuto amore per la mia Università, per 25 anni.
Avevo insegnato già a Messina e a Roma, ma venire a Potenza rappresentò anche un ritorno alla mia terra dalla quale ero stato lontano molti anni. Ero partito umile di cuore e tale tornavo.
Ho avuto amore per l’Antropologia Culturale, per il mistero della mente e del cuore che si rivelava nel colloquiare con le giovani generazioni attente in aula – in media 200 – venute ad arricchire il loro sapere.
Ho avuto amore per l’insegnamento per quella mia necessità, strana ed imprevedibile, di ricchezza nell’informazione e di rigore nel porgere.
Sono stato docente e ho detto semplicemente quel che sapevo, traendo dalla mia professionalità una dignità che ha avuto poco a che fare con la follia della raccomandazione, o il buonismo verso studenti svogliati e approssimativi.
Agli esami e alle tesi ci sono stati studenti che hanno mostrato consapevolezza, tracce di immaginazione e di crescente entusiasmo per il sapere. E questo mi è bastato.


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